Il marchese Eduardo Parascandolo, dopo aver dilapidato tutti i suoi averi per non essersi interessato delle proprie finanze, trascorre il tempo professando ad alcuni giovani (a cui si rivolge loro come discepoli, citando a modo suo Socrate, Platone e Diogene) la sua filosofia di vita, secondo la quale il denaro è inutile ed è una sorta di malattia che affligge l'umanità; inoltre gli uomini non dovrebbero lavorare ma dedicarsi alla contemplazione e al riposo. Tra i suoi discepoli c'è Vincenzino Esposito, un povero falegname che vive assieme alla zia Carmela ed è innamorato di Rachelina, sorella di Ferdinando De Rosa, proprietario di un pastificio, che è contrario al fidanzamento tra i due. Il marchese, con la collaborazione di Michele, suo fedele servitore, organizza una messinscena grazie alla quale fa credere a tutti che Vincenzino abbia ereditato una cospicua somma di denaro...